Non c’è bisogno di bussare. La porta è
aperta. Devi solo decidere, caro lettore, in che modo entrare. Ma se anche tu
avessi il passo svelto e lo sguardo distratto, sono certa che basterà una sola
riga a rallentare, per un attimo, la
tua corsa e a riportarti, per un attimo,
oltre e altrove. Sì, perché se decidi di entrare – e se stai leggendo queste
pagine hai già fatto la tua scelta – scoprirai che Il profumo dei ricordi è un viaggio lastricato di attimi. Tessere, dettagli, porzioni.
Pezzi di vita. Scampoli di dolore. Brandelli di emozione.
È un’anima che si apre. E, mettendosi a
nudo, si lascia leggere. Si lascia rubare l’intimità più celata. Si lascia
accarezzare nella sua fragilità, nella sua purezza, nella semplicità che sa di
buono e rende nuova ogni cosa che tocca e incontra. E poco importa se non sarai
appagato, se ne resterai deluso, se rimarrai tiepido e apatico (Io non lo credo). Non è questo il senso.
Non è questo il fine.
Il
profumo dei ricordi è nella
forza di ogni parola che diventa significante
per l’autrice, prima ancora che per ciascun lettore. È nella potenza di
ogni immagine che dalle parole scaturisce e che si fa visione, esperienza,
ricordo, sentimento. Ieri come oggi. Oggi come sempre. È la vita che dipana il
suo filo nel trascorrere incessante del tempo, intessendolo di odori: quello
della terra, come quello dei fiori, quello del vino come quello dei dolci. Con
i suoni a scandire l’esistenza: gli uccelli, la risacca del mare, il vento che
si fa brezza o bufera, le campane, la zappa della vecchia che coltiva il suo
orto.
Infine i colori che inebriano gli occhi e
illuminano i pensieri: il blu del cielo, l’azzurro del mare, il verde delle
vigne e degli ulivi, il bianco della neve, le gradazioni variopinte dei gerani,
il buio della notte, l’argento delle stelle.
Multiformi canali dove scorrono i significati più profondi. Il lutto, la
perdita, il distacco, l’assenza, il silenzio, la mancanza, la nostalgia, il
desiderio, l’impazienza, l’attesa, la ricerca. E ancora, il ricordo, il sogno,
il cambiamento, la consapevolezza, la quotidianità, la speranza, la festa, gli
affetti, i legami, le relazioni, la passione, la fisicità.
Il viaggio è dinamico. “Cercando di controllare il
tempo/respirandoprofondamente/attendo”. Come il tempo e le stagioni che si
susseguono. Come i quadri che, scostando un poco la tenda, l’autrice osserva
dalla sua finestra. Un mondo a tratti silente e imbronciato, altre volte sonoro
e lieto. Dove le passioni – leggi
sentimenti intensi, vibranti, sensuali,coinvolgenti e sconvolgenti– tutto
abbracciano, tutto caratterizzano, tutto trasformano. “Finalmente la vibrazionedel cuore”. Che sia vagando o camminando,
nella passeggiata o nell’ora di riposo, il mondo parla.
L’autrice ascolta. Sente. Assapora. Ed è vero, per dirla con Pablo Neruda, che
«La poesia è un atto di pace. La pace
costituisce il poeta come la farina il pane».
Non puoi restare indifferente, caro
lettore, a chi ti tende la mano e ti concede il privilegio di entrare nella
propria vita per scrutarla dal di dentro, sia pure per lo spazio di qualche
pagina, di pochi versi, di distinti pensieri. La poesia può questo. «La poesia è una grazia, una possibilità di
staccarsi per un po’ dalla terra e sognare, volare, usare le parole come
speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo». Così una
icona del cinema italiano e internazionale, Monica Vitti.
Sai qual è, in definitiva, la magia de Il profumo dei ricordi? Che anche tu,
fra i sentieri del suo nero su bianco,
puoi sollevarti e sognare, usando quelle parole per dare ali alle tue speranze,
disegnando altri mondi, annusando altri odori, colorando nuove tele. E, a ogni
pagina, reinventarti, camminando nel mondo con spirito
rinnovato. Grazie, Elvira, per il dono di te così prezioso.
Claudia
Carta
Prefazione
scritta per la raccolta di poesie, “Il profumo dei Ricordi”, di Elvira L.
Locci, anno 2022, “Sa Babbaiola Edizioni.”
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